Verso Blue Marble

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‘Verso Blue Marble’

di Diego Randazzo

Mostra Collettiva Experiri nell’Università Cattolica del Sacro Cuore

XVI Edizione dell’Itinerario di Arte e Spiritualità

Esposizione coordinata e promossa da:

Centro Pastorale e Dipartimento di Storia, Archeologia

e Storia dell’Arte

Progetto a cura di:

p. Enzo Viscardi, Mosè Bonalumi, Cecilia De Carli,

Elena Di Raddo, Bianca Trevisan

 

Nella riflessione sul tema del cammino, Diego Randazzo ha dato vita a “Verso Blue Marble”, una rielaborazione concettuale, attraverso diverse tecniche, delle famose missioni lunari, in particolare della prima risalente al 1969, di cui quest’anno si celebra il cinquantenario, e dell’undicesima e ultima del 1972.
Come il titolo suggerisce, “Blue Marble” è la prima fotografia della Terra, scattata durante il ritorno dall’ultima missione; la traduzione dall’inglese, “biglia blu”, indica appunto la forma che ricorda il nostro pianeta visto dallo spazio.
L’opera consiste nella creazione di un cammino metaforico caratterizzato dallo sviluppo di un particolare emblematico della prima missione, ovvero l’orma di Armstrong sulla superficie lunare. Dopo aver ri-fotografato la celebre fotografia d’archivio che ritrae l’orma, l’artista ha trasferito l’impronta su piastrelle marmoree – poi frantumate – attraverso la cianotipia, un’antica tecnica di stampa a contatto. Una volta accostate tra loro le piastrelle, il risultato è un cammino reale, costituito a destra dalla riproduzione della vera orma dell’astronauta e a sinistra dal ribaltamento della stessa immagine. Seguendo idealmente ma anche fisicamente questo cammino, lo spettatore può quindi ammirare, attraverso un processo di immedesimazione con l’astronauta, la “blue marble”, impressa su una pellicola diapositiva 120mm installata dentro un lightbox di legno posizionato al termine del metaforico cammino. L’immagine della biglia terrestre è riprodotta 12 volte sfruttando l’intero rullo della pellicola medio-formato. I 12 scatti che, a una certa distanza, sembrano risultare uguali per la forte presenza del soggetto protagonista (la Terra), in realtà evidenziano delle differenze nell’uso dei fondali su cui si staglia la biglia blu. La Terra, attraverso un espediente tecnico, assume così posizioni e punti di vista diversi, alternativi alla sua consueta collocazione nell’universo, amplificando l’effetto straniante della finzione suggerita.
L’opera vuole dunque rappresentare il progresso della scienza che ha permesso all’uomo di camminare sulla Luna e di ammirare il nostro pianeta dallo spazio: “un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità”, per citare la celebre frase pronunciata da Armstrong.

Riflettendo su questo tema, la volontà di Randazzo è quella raccontare l’evento scientifico sovrapponendo la sua immaginazione, amplificando la realtà e nello stesso tempo stravolgendola. Il risultato è un’opera aperta che rappresenta tutte le voci: la realtà scientifica da una parte e le teorie complottistiche dall’altra. Infatti l’artista rielabora l’episodio storico attraverso attività di riproduzione e ri-mediazione come la stampa e la fotografia, dandogli nuova forma: una impronta solitaria diventa un cammino e la Terra assume aspetti sempre nuovi. Quest’opera aperta dà allo spettatore varie possibilità di lettura per la sovrapposizione di significati, andando così ad esplorare, in maniera sottile, realtà scientifica e finzione, vero e falso, senza distinguere troppo l’uno dall’altro.

 

Maria Matilde della Pina

 

Verso Blue Marble:

Serie di cianotipie su marmo di Carrara, lightbox in legno, pellicola 120 mm (design del legno, Andrea Magri)

 

cianotipia su marmo